La spesa sanitaria privata avanza: ticket, liste d’attesa e carenze del Sistema Sanitario Pubblico rendono il settore privato sempre più necessario. Il malcontento degli italiani è alto, soprattutto nelle fasce di reddito più basse.
Soltanto nel periodo 2013-2017 il giro d’affari, o meglio le spese delle famiglie, è schizzata a 40 miliardi, crescendo del 9,6 per cento. Il doppio rispetto agli altri consumi.
Stipulare un’assicurazione sanitaria, risulta utile e necessario, perché permette di far fronte alle spese mediche ordinarie e a quelle straordinarie senza preoccupazioni ulteriori in caso di emergenza. Con una polizza sanitaria proteggi la tua salute e il bilancio famigliare.
La crisi (partendo da quella del welfare) mette le ali alla spesa sanitaria privata. Ci sono anche 7 milioni di persone che per accedere alle cure devono indebitarsi, mentre 2,8 milioni denunciano che alla bisogna hanno dovuto usare anche il ricavato della vendita di una casa o svincolare risparmi.
Per vedere alcune cifre l’esborso medio pro-capite è di circa 655 euro, ben 7 milioni di italiani sono costretti ad indebitarsi per avere accesso alle cure – molti fino a vendere la propria casa. E chi ne fa le spese? I redditi medio bassi, i malati, in particolare quelli cronici, gli anziani, soprattutto quelli non autosufficienti.
Dall’ultimo Rapporto Censis-Rbm Assicurazione Salute, presentato il 6 giugno al Welfare Day 2018, mette sott’accusa un modello sanitario che non riesce più a reggersi soltanto con un’architettura pubblica.
Di fatto questo è il risultato di una delicata operazione di ristrutturazione sanitaria, richiesta a livello Europeo e Nazionale, che al momento però fa apparire la nostra rete ospedaliera pubblica vicina al collasso in molte zone dell’Italia soprattutto in alcune grandi città come Roma, Napoli, Genova, Torino e Milano.
La ristrutturazione riguarda la riduzione dei posti letto e la riduzione del periodo di degenza, sfruttando maggiormente il day-hospital. Calo degli investimenti per il personale dipendente del Sistema Sanitario Nazionale e mobilità sanitaria anche fuori regione per esami, visite, cure e terapie, insomma si sta cercando di migliorare e velocizzare il sistema.
Nel 2017, secondo l’VIII Rapporto Rbm-Censis sulla sanità pubblica, privata e intermediata, 2 italiani su 3 hanno dovuto pagare di tasca propria, visite, esami, terapie e consulti, per un totale di 150 milioni di prestazioni sanitarie tra diagnosi e cure mediche. Sebbene qui in Veneto la situazione, seppur in emergenza, riesce in qualche modo ad essere gestita, le statistiche confermano che l’utente medio è costretto sempre più spesso a fare affidamento a strutture private.
Ecco cresce l’esigenza di stipulare una polizza assicurativa sanitaria, che permetta di scegliere senza distinzione strutture private o pubbliche secondo le proprie esigenze e senza preoccuparsi delle spese.
La polizza sanitaria, integra e copre le lacune del Sistema Sanitario Nazionale e rimborsa, parzialmente o totalmente, le somme pagate per prestazioni conseguenti a malattie o infortuni, accertamenti diagnostici, esami e visite specialistiche, lenti e occhiali, prestazioni odontoiatriche e di medicina preventiva.
A fronte del pagamento di un premio, l’assicurazione copre quindi tutte le prestazioni, prodotti e servizi che sono ormai in gran parte a carico degli assistiti.
Senza limitare scelte e possibilità a discapito della salute propria o di quella dei propri cari; contatta i nostri consulenti assicurativi per avere informazioni sulle direttive e modalità per poter avere la giusta copertura sanitaria per te e la tua famiglia
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